Si è appena svolta ad Amburgo, il 16-17 giugno 2015, alla presenza di qualche decina di giornalisti tecnici provenienti da tutta Europa, una conferenza stampa europea organizzata da DHL a margine di un altro incontro molto rilevante, dedicato interamente alla divisione Life Sciences & Healthcare, la quindicesima Global Annual Life Sciences & Healthcare conference.
Nelle parole di Frank Appel, CEO di Deutsche Post DHL Group, innanzitutto, i tratti più significativi del mercato healthcare, che sempre meno vede protagonisti i farmaci di tipo tradizionale, sempre più sostituiti da un mondo biotech dove le esigenze dei prodotti biomedicali possono essere soddisfatte solo da una supply chain di altissimo livello.
La spesa globale in medicina andrà a raggiungere un livello di circa 1,3 trilioni nel 2018 (dati IMS Health Study - November 2014). Il trasporto di medicinali e la relativa domanda farà aumentare del 60% l'esigenza di una logistica a temperatura controllata, fino a raggiungere il valore di 13,4 miliardi di dollari nel 2020 (dati IMARC Group). Sono sono alcuni dei dati raccolti da DHL Global Forwarding, che evidenziano una necessità stringente di una catena del freddo di nuova generazione, che comprenda una rete specializzata e rispettosa delle procedure, processi coerenti a livello globale, packaging adeguato a coprire i rischi, e una visione strategica del controllo dei costi.
Una catena del freddo di nuova generazione deve essere sviluppata per il settore biomedicale e farmaceutico, per migliorare il livello di servizio sanitario: è questa una delle principali evidenze che emerge anche dalla ricerca condotta da DHL Global Forwarding, sintetizzata nel white paper “The Smarter Cold Chain: Four essentials every company should adopt”, una ricerca che è stata presentata ufficialmente nel corso della conferenza. Il documento, che si può scaricare al link: www.dhl.com/lifesciences_smarter, descrive le sfide chiave che si propongono all'industria farmaceutica, via via che aumenta la domanda globale relativa a farmaci molto più complessi di quelli tradizionali, in quanto molto particolari come formulazione e quasi sempre soggetti a vincoli di temperatura.
Fra le risposte messe in campo da DHL, il progetto di “cloud logistics” per la gestione del rischio – DHL Resilience360 - che si compone di procedure di risk assessment e di soluizioni di Incident Monitoring, in grado di fornire una tracciabilità in tempo reale con sistemi non solo di notifica allarmi, ma anche di reintegro di nuove spedizioni, al verificarsi di eventi avversi.
Un segmento di attenzione è quello composto dall'e-commerce, che ci porta a parlare in generale di ultimo miglio anche per quanto riguarda i farmaci. Al di là dei piani di crescita dell'azienda, che sono molto ambiziosi, l'idea è quella di rafforzare la leadership nel comparto logistica e in particolare nei rapporti con il mondo farmaceutico.
In seguito ha preso la parola Angelos Orfanos, President, Life Sciences & Healthcare Sector, DHL, che ha appunto declinato questo obiettivo nell'ambito del settore healthcare. Quali sono le tendenze dell'operato DHL? Soddisfare una clientela globale, obiettivo che l'azienda intende realizzare con una serie di progetti ad hoc, ad esempio la rete DHL Thermonet, composta da siti certificati, nell'ambito di un programma globale di adeguamento alle GDP/GMP. La globalizzazione per DHL consiste anche nello sviluppo di mercati emergenti, nei quali l'aumento di Pil coinciderà con l'aumento del fabbisogno farmaceutico. Un cenno, infine, alla questione della serializzazione, che come noto, è realizzata con sistemi diversi da Paese a Paese.
In ogni caso si ribadisce il messaggio di fondo del valore della terziarizzazione logistica, che consente al produttore farmaceutico di concentrarsi sul proprio core business, affidandosi ad un partner specializzato per tutto quanto riguarda la gestione della supply chain. Ma il ruolo di DHL si esplica anche a servizio degli ospedali: a parte il servizio da tempo in atto per il sistema sanitario britannico, anche è anche il progetto Direct To Hospital già attivo in diversi punti d'Europa, come Milano, Roma, Nijmegen, con importanti piani di estensione via via in altre aree d'Europa.
Nella foto, da sinistra: Anita Gupta, Frank Appel, Angelos Orfanos.