Una giornata di grande qualità: così possiamo sintetizzare il convegno appena tenutosi a Milano, presso l'Hotel Michelangelo, organizzato da Editrice Temi con la collaborazione del Consorzio Dafne e il patrocinio delle associazioni Assologistica, FARE e SIFO.
Notevole infatti la qualità delle presentazioni che hanno composto l'agenda del convegno, che hanno ruotato intorno ai temi di maggior urgenza per la sostenibilità delle aziende sanitarie: dall'ottimizzazione degli aspetti logistici e della gestione delle risorse (innanzitutto i farmaci, ma non solo: anche i dispositivi medici, le persone, i processi), agli aspetti più tecnici come l'obbligo di fatturazione elettronica alla pubblica amministrazione, che può tradursi anche in una interessante opportunità di miglioramento. Grande qualità anche dei partecipanti, provenienti dal mondo sanitario e farmaceutico che hanno partecipato attivamente all'incontro con spunti concreti dall'operatività quotidiana. E grande qualità, infine, dall'area espositiva, che completava l'offerta con una serie estremamente interessante di novità di prodotto: dalle soluzioni di automazione Knapp alle sofisticate tecnologie RFID di Ceracarta (per l'identificazione dei pazienti, degli asset e dei materiali), dal concetto di asset visibility proposto da Zebra Technologies agli innovativi materiali per garantire la conservazione proposti da Propagroup. La rosa dei partner si completava poi con gli stand di Silvano Chiapparoli Logistica, Vega SpA, DHL Supply Chain, Di.Tech e Neologistica, presenti nell'area espositiva per illustrare al meglio ai presenti la specificità della propria offerta.
Una sintesi del percorso convegnistico
Come di consueto le prime relazioni avevano l'obiettivo di introdurre lo scenario di riferimento, per poi declinare via via più in dettaglio le varie possibilità di ottimizzazione. Dopo l'introduzione di Marcello Pani, coordinatore dell'area logistica e innovazione di SIFO, in veste di chairman della sessione mattutina, ha preso la parola Alessandro Pacelli, presidente della commissione sanità di Assologistica, tratteggiando appunto i tanti flussi fisici e logici che impattano su una struttura sanitaria (che possono essere sia “macro”, ovvero la parte esterna, di approvvigionamento e trasporto, sia “micro”, ovvero tutta l'area interna del reparto, dell'utilizzo e della somministrazione). Per ognuno di questi, la logistica può dare delle indicazioni pratiche di miglioramento, sottolineando due aspetti: il primo, che la parte di misurazione è indispensabile per poter procedere effettivamente ad una evoluzione organizzativa; secondo, che qualora sia coinvolto un partner logistico, è indispensabile stabilire dei parametri di servizio, in modo che il rapporto si possa svolgere in modo soddisfacente senza zone d'ombra o aree di conflitto tra le parti.
Una partnership logistica basata sulla qualità del servizio è quella che è stata descritta fra Neologistica e Orion Pharma, produttore di origine finlandese di farmaci che vengono distribuiti quasi interamente sul canale ospedaliero, in gran parte per utilizzo critico, con una gestione all'80% in temperatura controllata, che possono essere anche richiesti in tempo reale e in quantità limitate. L'automazione logistica e le eccellenti garanzie di conservazione offerte dalle strutture di Neologistica, che consentono di prelevare in maniera automatizzata qualunque dimensione di prodotto: dal pallet, al cartone, fino al singolo pezzo, sono alla base delle stringenti qualità del servizio richieste dal cliente. Ed è ancora con l'obiettivo di conseguire la massima qualità, che SIFO, come illustrato da Marcello Pani in veste di relatore, ha recentemente avviato un progetto in collaborazione con Roche e AIFA, denominato PADLOck: in inglese “lucchetto”, sta in realtà per Progetto di Adeguamento Dei Livelli di sicurezza delle farmacie Ospedaliere contro il rischio di furti e definizione di standard tecnici, per contrastare e prevenire un problema, ahimè, in netta crescita negli ultimi anni: il furto dei farmaci dalle farmacie ospedaliere. Tutte le informazioni si possono anche trovare sul portale www.sifoweb.it, Area Logistica e Innovazione, www.sifoweb.it, nella sezione Comunicazioni.
Le opportunità nella distribuzione
Il campo si è poi ristretto sulla distribuzione intermedia con la presentazione di Tito Zavanella, Managing Director GEA, che ha analizzato il ruolo sempre più ramificato che i cosiddetti grossisti hanno assunto negli anni, fino a coprire servizi e canali tanto innovativi quanto complessi. Il suggerimento, è quello di guardare alle dinamiche dei “cugini” della GDO, che sono abituati a confrontarsi con margini di profitto molto più sottili di quelli del mondo farmaceutico. Inoltre, a parità di strutture e di investimenti, una considerazione più attenta sull'organizzazione potrebbe consentire risparmi anche inattesi: come dimostrano gli studi sull'ampliamento delle finestre di scarico alle farmacie, oppure sulla possibilità di ridefinire dinamicamente i giri delle consegne. Sempre nel mondo delle farmacie, la proposta di Vega SpA punta a conferire efficienza al flusso distributivo, diminuendo il lead time, anche per ciò che non viene gestito fisicamente all'interno di un sito logistico vero e proprio: è il concetto di “Piattaforma Logica” - in un certo senso contrapposta alla piattaforma fisica, già Farmintesa, che FederFARMA.Co gestisce a servizio delle farmacie del proprio network. L'obiettivo è infatti quello di coprire con questo processo anche tutta la quota di prodotti che sono diretti alle consociate FederFARMA.Co ma che non sono gestiti fisicamente dal sito logistico di Carpiano, che sono ancora circa l'80% del totale. Dalla stampa delle etichette di trasporto, alla preparazione del carico già ottimizzato per la consegna in farmacia, il sistema Vega consente di andare ad impattare su tutto il ciclo dell'ordine, diminuendone tempi e complessità, con una diminuzione di lead time di quattro giorni rispetto ai dieci attuali.
Una rivisitazione del modello distributivo è quella che ha portato anche DHL Supply Chain a proporre la soluzione Hospital Shuttle, in pratica una linea di consegna dedicata che consente di portare carichi completi direttamente dal punto di smistamento logistico al punto di consumo, ovvero l'ospedale. «Il concetto di base è la volontà di guardare alla supply chain del farmaco in base ai diversi canali che esso dovrà attraversare» ci spiega Pina Putzulu, BD Senior Manager Life Sciences & Healthcare DHL Supply Chain Italy. «Non avremo più un servizio trasversale, bensì vogliamo costruire una filiera che sia in linea con le esigenze di chi riceve la merce, rispettando le differenze che vi sono fra i vari canali». In particolare, Hospital Shuttle è nato proprio per gestire al meglio il canale ospedaliero, e intende soddisfare due principi di base: innanzitutto, la sua sostenibilità, nel senso che si propone di raggiungere quelle strutture che siano in grado, in termini di volumi, di sostenere un modello di distribuzione diretta – altrimenti, in termini puramente di costo, potrebbe risultare più svantaggioso rispetto alla normale filiera di distribuzione. Secondo, proprio per mantenere la sua sostenibilità, si propone fortemente di trovare degli interlocutori di filiera con i quali dialogare sulla condivisione del servizio. «Una volta valutati con esattezza gli aspetti economici, però, la caratteristica sulla quale questo servizio è vincente è la qualità: affidabilità totale, errori azzerati, maggior velocità di consegna (anche AxB, per ordini ricevuti entro le 13) e un livello di protezione e garanzia del prodotto incomparabile, dato che il carico non viene mai modificato» aggiunge Vittorio De Amici, Vice President Life Sciences & Healthcare General Manager, DHL Supply Chain Italy. «Inoltre, si possono mettere in atto tecnologie molto interessanti, come la RFID per il controllo dell'ingresso dei pallet, o l'invio della bolla dematerializzata: visto che talvolta, ciò che viene ordinato non è ciò che viene consegnato, per mancanza di disponibilità, la struttura sanitaria può beneficiare enormemente dall'avere le informazioni di bolla in anticipo rispetto alla consegna stessa». Quali dunque gli interlocutori ideali per il nuovo modello di servizio DHL? «Tipicamente le grandi strutture ospedaliere» risponde Pina Putzulu, «come possono essere i grandi ospedali, ma soprattutto le Estav, grazie anche al livello di informatizzazione e al modello logistico con cui sono strutturate, e che per questo sono la nostra controparte ideale per realizzare il modello. E sono anche le realtà che maggiormente rappresentano il mercato, cosa che ci permette anche di interloquire al meglio con i nostri clienti e partner industriali. Oltre alla Toscana, siamo in contatto con le due aree vaste dell'Emilia Romagna».
Dematerializzazione e fatturazione elettronica
A raccogliere l'invito avanzato all'inizio della giornata – mutuare strategie dalla GDO, pur nel rispetto delle differenze fra i settori – è Di.Tech, che anzi, nel retail ha maturato la propria esperienza specifica. Ma sicuramente il messaggio di efficienza che si può trasmettere è altrettanto importante, oggi, per la supply chain farmaceutica e sanitaria, dove è ormai urgente la necessità di fare di più con meno risorse, sempre mantenendo la qualità del servizio. In particolare, si può lavorare sulla relazione con i partner, ed è in questo senso che Di.Tech accompagna le aziende sanitarie in percorsi di dematerializzazione, con particolare riferimento all'obbligo di fatturazione elettronica. E se è vero che ogni ciclo tradizionale ordine/pagamento costa alle aziende 36 euro, si può capire – come affermato da Daniele Marazzi, in rappresentanza dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano, confermato anche da Rodolfo Caloni, in veste di chairman della sessione pomeridiana - che il risparmio per le aziende della pubblica amministrazione potrebbe ammontare a quaranta miliardi di euro all'anno, una volta digitalizzato tutto il ciclo procure to pay. Esattamente in questa direzione vanno i progetti del Consorzio Dafne, presentati da Marco Alpini, Coordinatore del Progetto Dafne Ospedali, che peraltro ha comunicato anche l'ingresso dei primi due gruppi ospedalieri privati nel novero del consorzio: il Gruppo Ospedaliero San Donato, e l'IRCCS Multimedica di Sesto S. Giovanni. E se il significato specifico di “economia” è proprio quello di armonizzare le risorse, che per definizione sono limitate, con i consumi, l'intervento di Dino Barbera ed Emanuele Porazzi, a testimonianza rispettivamente del mondo sanitario (ASL di Biella) e accademico (Università Carlo Cattaneo – LIUC), ha voluto presentare una metodologia di analisi che intende proprio misurare il rapporto fra investimenti in tecnologia e vantaggi per la struttura. A tal proposito è stato analizzato un caso concreto, realizzato presso la ASL di Biella, riguardante un progetto di dematerializzazione e conservazione sostitutiva della documentazione clinica amministrativa.
L'intenso pomeriggio di lavoro è stato concluso da due interventi tanto tecnici, quanto importanti e interessanti per avviare una giusta riflessione sulle opportunità di miglioramento offerte dalla tecnologia. Francesca Tuli, consulente dell'Agenzia delle Entrate e di Sogei, ha spiegato nel dettaglio lo schema tecnico che sta alla base dei modelli di fatturazione elettronica, ovvero il Sistema di Interscambio, descritto dapprima come evoluzione normativa e poi come passi concreti che una qualsiasi azienda fornitrice dovrà compiere nei confronti della pubblica amministrazione. Infine Giada Necci, New Solution Specialist di GS1 Italy | Indicod Ecr ha presentato il contributo del sistema GS1 alla gestione dei flussi in sanità, illustrando in modo estremamente chiaro i concetti alla base del sistema stesso: l'elemento di identificazione con i codici, nati per identificare i prodotti all'interno delle singole filiere; l'elemento di lettura, con le varie le tipologie di codifica, distinte fra barcode mono e bidimensionale, o tag RFID; e i sistemi di interscambio dati (condivisione), che consentono di stabilire l'interoperabilità fra diversi sistemi informativi. Sarebbe tutto interessante, ma sottolineiamo solo un aspetto, che spesso torna in evidenza quando si parla di supply chain sanitaria e ospedaliera: la difficoltà di una codifica univoca per i dispositivi medici, che a differenza dei farmaci, non sono standardizzati a livello di filiera. La risposta sarebbe in un accordo trasversale all'industria sulla codifica stessa, che ancora non è stato stabilito: ma ci sono nel mondo esempi incoraggianti, come l'iniziativa FDA denominata UDI – Unique Device Identifier - che punta proprio a creare un identificativo univoco per tutti i dispositivi medici.
Conclusione e prossimi sviluppi
Il bilancio della giornata si può dire insomma molto positivo, tanto che l'organizzazione ha chiaramente ribadito il proprio interesse a portare avanti il progetto anche per il prossimo anno, anche se, come rivelato da Marcello Pani, è in vista un'importante novità organizzativa: l'ipotesi di fissare l'edizione 2015 non più a Milano, bensì a Firenze, proprio per avvicinarsi ad un'area italiana che ha generato alcuni dei più brillanti esempi di ottimizzazione logistica in sanità (Toscana ed Emilia Romagna in primis), dando occasione ai loro protagonisti di condividere in modo più agevole ed efficace le proprie testimonianze con tutti coloro che devono introdurre questi temi nelle proprie realtà, per poter ambire ad un imprescindibile traguardo di miglioramento. Come materiale post convegno, oltre a questo articolo, che apparirà anche sulle riviste DATACollection e Logistica Management, saranno on line, sul sito www.logfarma.it, le presentazioni dei relatori che hanno acconsentito alla condivisione, oltre al consueto reportage video che intende sintetizzare i temi affrontati e far sentire, soprattutto a chi non c'era, il "sapore" della giornata.