03-11-2020
Cittadinanzattiva ha presentato la “Carta della qualità e della sicurezza delle cure per pazienti e operatori sanitari” realizzata con il supporto non condizionato di COPMA per rafforzare l’impegno contro le infezioni ospedaliere e l’antibiotico resistenza. Si tratta di un patto tra Direzioni, Istituzioni, professionisti sanitari e cittadini per assicurare un servizio sanitario con livelli sempre più elevati di qualità e sicurezza anche nel rispetto della Carta Europea dei diritti del malato.
Durante la presentazione sono state coinvolte alcune delle Associazioni di pazienti e operatori del settore sanitario che hanno partecipato al tavolo di lavoro che ha portato alla stesura della Carta. Sono intervenuti inoltre il Professor Rezza, Direttore Generale del Ministero della Salute e il Professor Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
Lo scenario
Le infezioni correlate all'assistenza restano una grave emergenza sanitaria, con 10 mila decessi annui in Italia (33 mila in Europa) causati da batteri antibiotico-resistenti e una perdita in anni di vita che è la più elevata d’Europa. Anche se oggi l'emergenza Covid-19 ha portato tutti – aziende sanitari, professionisti sanitari e cittadini - ad alzare ulteriormente il livello di attenzione a questo tema, la grande sfida della sicurezza e della prevenzione non può esaurirsi in un contesto emergenziale, ma va presidiata nel tempo, con un lavoro di monitoraggio continuo e quotidiano. C'è bisogno di norme, comportamenti, prassi consolidate, controllo e vigilanza costanti, formazione e informazione per i professionisti sanitari (medici, infermieri, operatori) e che tale patrimonio di competenze e conoscenze sia trasferito ai cittadini, anche dopo la pandemia, per incoraggiare l’empowerment.
I contenuti della Carta della Qualità e della Sicurezza delle cure per pazienti e sanitari
I principali contenuti della “Carta della qualità e della sicurezza delle cure per pazienti e operatori sanitari” sono:
1. Trasparenza, anche sul sito web della struttura sanitaria, delle azioni poste in essere per la prevenzione delle infezioni; formazione continua dei professionisti sanitari e informazione ai cittadini per rendere, gli uni e gli altri, sempre più consapevoli delle principali situazioni di rischio infettivo e attori di comportamenti responsabili di protezione della propria e altrui salute;
2. Azioni di sorveglianza più efficaci, da parte della struttura sanitaria, a partire dalla registrazione/documentazione delle infezioni, coinvolgendo e incentivando cittadini e personale sanitario a segnalare in modo spontaneo eventuali eventi avversi e situazioni a rischio, al fine di attivare prontamente le azioni di gestione di rischio clinico;
3. Massima attenzione all’igiene e alla sanificazione degli ambienti sanitari e non sanitari delle strutture, nel rispetto delle più recenti Linee di indirizzo, riconosciute come buone pratiche clinico-assistenziali, finalizzate al controllo delle infezioni nelle strutture (ospedaliere e socio-sanitarie);
4. Adozione delle pratiche cliniche e dei protocolli di sicurezza e sterilizzazione e vigilanza perché siano eseguite secondo le più accreditate Linee Guida.
Durante la presentazione sono state coinvolte alcune delle Associazioni di pazienti e operatori del settore sanitario che hanno partecipato al tavolo di lavoro che ha portato alla stesura della Carta. Sono intervenuti inoltre il Professor Rezza, Direttore Generale del Ministero della Salute e il Professor Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
Lo scenario
Le infezioni correlate all'assistenza restano una grave emergenza sanitaria, con 10 mila decessi annui in Italia (33 mila in Europa) causati da batteri antibiotico-resistenti e una perdita in anni di vita che è la più elevata d’Europa. Anche se oggi l'emergenza Covid-19 ha portato tutti – aziende sanitari, professionisti sanitari e cittadini - ad alzare ulteriormente il livello di attenzione a questo tema, la grande sfida della sicurezza e della prevenzione non può esaurirsi in un contesto emergenziale, ma va presidiata nel tempo, con un lavoro di monitoraggio continuo e quotidiano. C'è bisogno di norme, comportamenti, prassi consolidate, controllo e vigilanza costanti, formazione e informazione per i professionisti sanitari (medici, infermieri, operatori) e che tale patrimonio di competenze e conoscenze sia trasferito ai cittadini, anche dopo la pandemia, per incoraggiare l’empowerment.
I contenuti della Carta della Qualità e della Sicurezza delle cure per pazienti e sanitari
I principali contenuti della “Carta della qualità e della sicurezza delle cure per pazienti e operatori sanitari” sono:
1. Trasparenza, anche sul sito web della struttura sanitaria, delle azioni poste in essere per la prevenzione delle infezioni; formazione continua dei professionisti sanitari e informazione ai cittadini per rendere, gli uni e gli altri, sempre più consapevoli delle principali situazioni di rischio infettivo e attori di comportamenti responsabili di protezione della propria e altrui salute;
2. Azioni di sorveglianza più efficaci, da parte della struttura sanitaria, a partire dalla registrazione/documentazione delle infezioni, coinvolgendo e incentivando cittadini e personale sanitario a segnalare in modo spontaneo eventuali eventi avversi e situazioni a rischio, al fine di attivare prontamente le azioni di gestione di rischio clinico;
3. Massima attenzione all’igiene e alla sanificazione degli ambienti sanitari e non sanitari delle strutture, nel rispetto delle più recenti Linee di indirizzo, riconosciute come buone pratiche clinico-assistenziali, finalizzate al controllo delle infezioni nelle strutture (ospedaliere e socio-sanitarie);
4. Adozione delle pratiche cliniche e dei protocolli di sicurezza e sterilizzazione e vigilanza perché siano eseguite secondo le più accreditate Linee Guida.