15-11-2024
Sono state inaugurate presso l’ASST Sette Laghi-Varese due nuove sale operatorie ibride multimodali, in collaborazione con Getinge e Siemens Healthineers. Queste nuove sale rappresentano una delle più avanzate realizzazioni dell’intero panorama sanitario italiano, in termini di innovazione tecnologica, e rispondono alla costante richiesta di interventi per i quali è necessaria la presenza di più equipe chirurgiche e l’uso di diverse tecnologie.
L’idea del progetto è nata nel periodo pre-covid ed è proseguita fino ad oggi, con l’inaugurazione delle sale, per un lungo e articolato processo di progettazione che ha visto tutti coinvolti per la creazione di un progetto che fosse totalmente aderente alle specifiche esigenze dell’ospedale.
Nelle nuove sale di Varese sono presenti i tavoli operatori Maquet Magnus, che si muovono in maniera sincrona con le attrezzature radiologiche presenti in sala. Sono stati inoltre posizionati all’interno del progetto anche pensili serie Moduevo e lampade scialitiche Powerled II. Getinge inoltre, è in grado di fornire soluzioni digitali che integrano ed elevano a livello tecnologico le sale operatorie; a Varese, per esempio, è stato installato il sistema di integrazioni delle immagini Tegris con tecnologia VoIP.
Tra le innovazioni presenti nel progetto c’è l'implementazione della tecnologia 3D, particolarmente richiesta per soddisfare le esigenze della neurochirurgia. L'integrazione di sistemi compatibili consente di visualizzare le operazioni con un senso di profondità mai visto prima. «Queste sale ibride non solo rivoluzioneranno il lavoro degli operatori, ma porteranno anche significativi vantaggi per la sicurezza dei pazienti. La possibilità di collegare l’angiografo e integrare completamente le sale è un passo importante verso una chirurgia più fluida e coordinata» afferma il Project team di Getinge.
Le sale operatorie ibride multimodali si compongono di un sistema angiografico robotizzato di alta gamma per gli interventi chirurgici ibridi e dell’innovativo sistema a tomografia computerizzata, il quale è collocato a metà tra le due sale operatorie ibride, divise da una porta stagna che impedisce lo scambio di aria e di pressione. Il sistema CT è movimentato grazie ad un binario, che ne permette l’utilizzo in entrambe le sale.
L’angiografo si integra perfettamente in sale operatorie ibride o suite interventistiche, e grazie alle sue eccellenti capacità di imaging e le sue caratteristiche impareggiabili, non solo consente di rendere le procedure più sicure e tecnicamente più semplici, ma aumenta anche il beneficio e la soddisfazione del paziente.
Il sistema CT si muove su binari al servizio di entrambe le sale operatorie a seconda del tipo di intervento e necessità clinica.
Il progetto è stato realizzato con un approccio collaborativo che ha coinvolto ingegneri e utilizzatori chiave in diverse fasi della progettazione. Attraverso incontri dedicati che hanno permesso al Project team di Getinge di customizzare il progetto, assicurando di soddisfare le specifiche esigenze dell’ospedale.
Il progetto, ad oggi, è il terzo progetto italiano ed europeo per la realizzazione di sale operatorie ibride multimodali che contengano uno o due angiografi ed un sistema CT condiviso tra due sale operatorie.
L’idea del progetto è nata nel periodo pre-covid ed è proseguita fino ad oggi, con l’inaugurazione delle sale, per un lungo e articolato processo di progettazione che ha visto tutti coinvolti per la creazione di un progetto che fosse totalmente aderente alle specifiche esigenze dell’ospedale.
Nelle nuove sale di Varese sono presenti i tavoli operatori Maquet Magnus, che si muovono in maniera sincrona con le attrezzature radiologiche presenti in sala. Sono stati inoltre posizionati all’interno del progetto anche pensili serie Moduevo e lampade scialitiche Powerled II. Getinge inoltre, è in grado di fornire soluzioni digitali che integrano ed elevano a livello tecnologico le sale operatorie; a Varese, per esempio, è stato installato il sistema di integrazioni delle immagini Tegris con tecnologia VoIP.
Tra le innovazioni presenti nel progetto c’è l'implementazione della tecnologia 3D, particolarmente richiesta per soddisfare le esigenze della neurochirurgia. L'integrazione di sistemi compatibili consente di visualizzare le operazioni con un senso di profondità mai visto prima. «Queste sale ibride non solo rivoluzioneranno il lavoro degli operatori, ma porteranno anche significativi vantaggi per la sicurezza dei pazienti. La possibilità di collegare l’angiografo e integrare completamente le sale è un passo importante verso una chirurgia più fluida e coordinata» afferma il Project team di Getinge.
Le sale operatorie ibride multimodali si compongono di un sistema angiografico robotizzato di alta gamma per gli interventi chirurgici ibridi e dell’innovativo sistema a tomografia computerizzata, il quale è collocato a metà tra le due sale operatorie ibride, divise da una porta stagna che impedisce lo scambio di aria e di pressione. Il sistema CT è movimentato grazie ad un binario, che ne permette l’utilizzo in entrambe le sale.
L’angiografo si integra perfettamente in sale operatorie ibride o suite interventistiche, e grazie alle sue eccellenti capacità di imaging e le sue caratteristiche impareggiabili, non solo consente di rendere le procedure più sicure e tecnicamente più semplici, ma aumenta anche il beneficio e la soddisfazione del paziente.
Il sistema CT si muove su binari al servizio di entrambe le sale operatorie a seconda del tipo di intervento e necessità clinica.
Il progetto è stato realizzato con un approccio collaborativo che ha coinvolto ingegneri e utilizzatori chiave in diverse fasi della progettazione. Attraverso incontri dedicati che hanno permesso al Project team di Getinge di customizzare il progetto, assicurando di soddisfare le specifiche esigenze dell’ospedale.
Il progetto, ad oggi, è il terzo progetto italiano ed europeo per la realizzazione di sale operatorie ibride multimodali che contengano uno o due angiografi ed un sistema CT condiviso tra due sale operatorie.