19-07-2022
di Cecilia Biondi
di Cecilia Biondi
Promosso dalle agenzie Business Finland, Health Capital Helsinki e Helsinki Partners in concomitanza con la manifestazione Himss Europe, che si è svolta a Helsinki a metà giugno, un intenso viaggio stampa ci ha condotti nel cuore della sanità finlandese. Per i suoi punti di forza, questo sistema sanitario si propone come riferimento per gli altri Paesi avanzati in generale, chiamati a rispondere a importanti sfide sanitarie e sociali con le armi della tecnologia. Casi di studio, nuove soluzioni, start up innovative e progetti di grande portata compongono un quadro molto significativo: una sorta di “via nordica” alla salute fatta di benessere quotidiano e di tecnologie avanzate
Quando si lavora sull’infrastruttura digitale, sulla collaborazione e sul perseguimento di obiettivi comuni, i risultati sono positivi e non fanno che consolidarsi anno dopo anno. È forse questo l’assunto principale con cui prende il via l’ampia e dettagliata presentazione del sistema sanitario finlandese, supportata da approfondimenti su casi aziendali, start up e progetti, alla quale abbiamo partecipato a giugno in collaborazione con Business Finland, Health Capital Helsinki e Helsinki Partners. La visita si è anche svolta in concomitanza con Himss, l’evento di riferimento per l’informatica in sanità, in particolare con il programma gestito dalle aziende finlandesi. Molti gli insegnamenti che si possono ricavare da questi progetti: li possiamo ripercorrere scorrendo i tanti eventi e incontri che hanno costellato il viaggio.
Due sono i filoni seguiti: da un lato un benessere generale legato ad uno stile di vita che noi potremmo chiamare nordico, fatto di equilibrio sociale e armonia con la natura; dall’altro il ricorso alle tecnologie più sofisticate per supportare non solo le fasi di cura e di risposta a patologie gravi, ma soprattutto la prevenzione e il mantenimento di un determinato stile di vita. A questi si aggiunge l’area dei dati sanitari, grazie anche alla condizione di insularità che conferisce ai dati genetici una spiccata coerenza, particolarmente adatta ai processi di ricerca.
Anche nel 2022, per il quinto anno consecutivo, il World Happiness Report elegge la Finlandia quale paese più felice del mondo. Il sistema sanitario è sicuramente uno degli elementi di questo risultato. Il Paese infatti è fortemente impegnato nella ricerca, nella formazione e nel sostegno alle strutture sanitarie stesse. A queste si aggiunge una specifica strategia sulla tecnologia e sui dati sanitari raccolti, che il Paese intende mettere a disposizione di altre realtà di ricerca con un approccio collaborativo. Altra direzione di sviluppo importante è quella del supporto all’invecchiamento attivo: stimolata dai dati demografici che accomunano le società più avanzate e dai risultati che vedono nella prevenzione e nella cura dello stile di vita, soprattutto in area terza età, una forma estremamente efficace di salute.
Non a caso a Helsinki è presente il più grande ospedale simulato del mondo: in questo teatro si possono sperimentare tecnologie, pratiche e processi per migliorare ulteriormente l’output sanitario dal punto di vista del flusso logistico, dei pazienti, dei materiali e dei dispositivi medici. Particolarmente sinergica dunque la presenza di Himss Europe proprio a Helsinki, un appuntamento importante per il progresso tecnologico dei sistemi sanitari che ha visto insieme aziende internazionali e una schiera di start up locali, ampiamente supportate dalle agenzie di promozione economica Business Finland, Health Capital Helsinki e Helsinki Partners.
Due sono i filoni seguiti: da un lato un benessere generale legato ad uno stile di vita che noi potremmo chiamare nordico, fatto di equilibrio sociale e armonia con la natura; dall’altro il ricorso alle tecnologie più sofisticate per supportare non solo le fasi di cura e di risposta a patologie gravi, ma soprattutto la prevenzione e il mantenimento di un determinato stile di vita. A questi si aggiunge l’area dei dati sanitari, grazie anche alla condizione di insularità che conferisce ai dati genetici una spiccata coerenza, particolarmente adatta ai processi di ricerca.
Anche nel 2022, per il quinto anno consecutivo, il World Happiness Report elegge la Finlandia quale paese più felice del mondo. Il sistema sanitario è sicuramente uno degli elementi di questo risultato. Il Paese infatti è fortemente impegnato nella ricerca, nella formazione e nel sostegno alle strutture sanitarie stesse. A queste si aggiunge una specifica strategia sulla tecnologia e sui dati sanitari raccolti, che il Paese intende mettere a disposizione di altre realtà di ricerca con un approccio collaborativo. Altra direzione di sviluppo importante è quella del supporto all’invecchiamento attivo: stimolata dai dati demografici che accomunano le società più avanzate e dai risultati che vedono nella prevenzione e nella cura dello stile di vita, soprattutto in area terza età, una forma estremamente efficace di salute.
Non a caso a Helsinki è presente il più grande ospedale simulato del mondo: in questo teatro si possono sperimentare tecnologie, pratiche e processi per migliorare ulteriormente l’output sanitario dal punto di vista del flusso logistico, dei pazienti, dei materiali e dei dispositivi medici. Particolarmente sinergica dunque la presenza di Himss Europe proprio a Helsinki, un appuntamento importante per il progresso tecnologico dei sistemi sanitari che ha visto insieme aziende internazionali e una schiera di start up locali, ampiamente supportate dalle agenzie di promozione economica Business Finland, Health Capital Helsinki e Helsinki Partners.

Uno sguardo d’insieme. L’eredità Nokia
«La Finlandia ha maturato un ruolo di capitale della sanità digitale ed è questo che vogliamo condividere con gli altri Paesi del mondo» commenta Kari Klossner, Head of Smart Life Program at Business Finland. Ma perché e come si è ottenuto questo risultato? «Innanzitutto è una questione di strategia unitaria: abbiamo un piano scritto da diversi ministeri e lo stiamo perseguendo. L’obiettivo perseguito è proprio questa leadership nella sanità digitale. Tale strategia si basa anche sul fatto che il Paese è dotato di una infrastruttura IT di base adeguata. Abbiamo inoltre una cultura del fare le cose insieme; il Paese è piccolo, gli abitanti sono pochi, siamo abituati a collaborare. Le società lavorano insieme, su obiettivi comuni. E questo vale anche per gli ospedali. C’è poi una grande attenzione alla formazione, al sistema scolastico. Inoltre, la Finlandia ha vissuto una situazione molto particolare: il caso Nokia». «Nokia è arrivata ad avere come giro d’affari una cifra superiore al bilancio dello stato. Poi, per ragioni che non stiamo a ripercorrere – forse l’errore è stato sulle prospettive del touch screen - hanno venduto il business mobile phones e questo ha subito un declino inarrestabile. Di conseguenza, dall’oggi al domani, una quantità enorme di professionisti informatici di altissimo livello e con una buona disponibilità economica si è riversata sul mercato» prosegue Miska Hakala, Director, Helsinki Partners. «Figure tecniche assolutamente formate, in grado di svolgere qualunque tipo di lavoro e soprattutto nelle condizioni di perseguire nuovi interessi. Per fare un altro esempio, abbiamo una posizione di leadership nel mobile gaming, probabilmente grazie ai tanti professionisti che hanno maturato la propria competenza sul mitico Snake». «Altri punti di forza che supportano un sistema sanitario di eccellenza sono la volontà del Paese e soprattutto di Helsinki di essere una città accogliente e funzionale, con il chiaro intento di attirare studenti, stranieri, aziende, e affrontare la sfida globale diventando più internazionale» prosegue Kari Klossner. «Abbiamo inoltre un ottimo sistema scolastico, sul quale puntiamo molto anche dal punto di vista della formazione e motivazione degli insegnanti. Da qui deriva l’intento di offrire realmente pari opportunità a tutti i cittadini. Ecco perché siamo in cima alla lista dei paesi felici: è un impegno che si esprime su tanti fronti, non ultimo quello sanitario».
Nel solco di questa strategia, sono particolarmente coltivate le opportunità di business legate alle società che nascono per il miglioramento dei processi sanitari: il punto di vista finanziario infatti è stato oggetto di una serie di presentazioni, offerte da Miia Kaye, Investment Director della equity company Tesi (Finnish Industry Investment Ltd); da Pekka Simula, Partner, Innovestor Ventures, e da Lauri Kuronen, Senior Business Advisor, Health Capital Helsinki (fra gli organizzatori del viaggio stampa). Molte delle aziende incubate hanno avuto ottime performance sul mercato, oppure sono state oggetto di acquisizioni illustri, o hanno affrontato con successo il percorso di quotazione in borsa. Inoltre, grazie ad un approccio molto strutturato che viene applicato proprio ai primi passi, quasi nessuna di queste aziende muore da start up: si affaccia al mercato con sufficiente maturità, magari non diventa “unicorno” ma vive normalmente generando fatturato.
Dati, database e ricerca
«Tre sono i punti di forza del sistema sanitario finlandese: sanità pubblica universale per tutti i cittadini; prevenzione e promozione della salute; finanziamento al sistema pubblico a tre livelli e sanità privata in veste complementare» spiega Päivi Sillanaukee, Ambassador for Health and Wellbeing of Finland, Ministry for Foreign Affairs. «Da questi elementi deriva una sanità che produce risultati eccellenti, come denotano le classifiche internazionali. Per queste ragioni, la Finlandia offre un ambiente particolarmente favorevole alla ricerca. Da un lato infatti la sanità riveste un interesse prioritario per il Paese, è adeguatamente promossa e finanziata; dall'altro, vi è una particolare disponibilità di dati sanitari che vengono raccolti e sfruttati adeguatamente, e anche il fatto che essendo una popolazione isolata, c’è una “sicurezza” genetica che può essere analizzata in determinate condizioni». Esatto, perché sono importanti tutte le premesse citate, ma è nei dati il principale fondamento di una sanità tecnologicamente avanzata. La Finlandia ha una lunga storia nella raccolta e gestione dei dati sanitari e sociali a livello nazionale, cosa che ha prodotto una risorsa dati molto importante sia come quantità che come qualità. Altra nota importante che si aggiunge alla robustezza del sistema è la fiducia espressa dai cittadini, i quali tendenzialmente non temono conseguenze sul possesso e sull'utilizzo dei propri dati sanitari da parte delle istituzioni.
Un elemento molto importante – che probabilmente ci fa riflettere più di altri – è la diffusione del fascicolo sanitario elettronico, che copre il 100% dei pazienti, attraverso un servizio denominato Kanta. Kanta in pratica è la rete dei servizi digitali, basata su un database nazionale, alla quale fanno capo i dati assistenziali, i dati relativi al paziente, i farmaci prescritti e il FSE. A questa rete possono accedere sia i professionisti sanitari, per aggiornare o verificare la storia del paziente, sia i cittadini, ad esempio per verificare le prescrizioni mediche in corso e ordinare i propri farmaci. Tutto questo non accade per caso: è infatti frutto di una precisa strategia da parte del governo (sostenuta negli anni con accordo unanime) relativamente alla sanità digitale, che ha l’obiettivo di realizzare un ecosistema innovativo di sanità alimentato dai dati. Frutto di questa strategia sono ad esempio i progetti FICAN (National Cancer Center), il centro studi sul genoma, il centro per lo sviluppo dei farmaci, il centro dedicato alla neurologia e i progetti relativi alle biobanche.
Alla base di questi progetti vi sono delle norme ad hoc, come la Biobank Law del 2012 (che consente l'accesso a dati di alta qualità e a campioni biologici, per accelerare la ricerca di nuovi farmaci o l'avvio di sperimentazioni cliniche) o la legge del 2019 che consente l'utilizzo secondario di dati sanitari e sociali. Quest'ultima norma consente alle istituzioni, alle strutture sanitarie e alle aziende di accedere ai dati sanitari e sociali che si generano in Finlandia. La norma è conforme alla normativa europea sulla protezione dei dati (GDPR). Il tutto va sotto il nome di Findata, un singolo punto di accesso per tutti i dati sanitari e sociali, che ne consente l'utilizzo secondario a fini di ricerca. Inoltre, in Finlandia sono stati avviati altri database, anche specifici, nei quali si condividono i dati utili per la ricerca. Un esempio è Omaolo, una piattaforma che consente di gestire sintomi di eventuali contagi o altre malattie in modo coordinato (naturalmente nel 2021 gli accessi sono stati oltre 400mila al mese). O il programma Kati, che supporta invecchiamento e cure domiciliari, e il servizio on line Hyvä kysymys (che sta per “bella domanda”), una grande area FAQ che dà risposte attendibili su diversi temi sociosanitari afferenti alla vita quotidiana.
Relativamente all'area biomedica, la prima iniziativa da citare è Fingenious, che si presenta con questo video:
«La Finlandia ha maturato un ruolo di capitale della sanità digitale ed è questo che vogliamo condividere con gli altri Paesi del mondo» commenta Kari Klossner, Head of Smart Life Program at Business Finland. Ma perché e come si è ottenuto questo risultato? «Innanzitutto è una questione di strategia unitaria: abbiamo un piano scritto da diversi ministeri e lo stiamo perseguendo. L’obiettivo perseguito è proprio questa leadership nella sanità digitale. Tale strategia si basa anche sul fatto che il Paese è dotato di una infrastruttura IT di base adeguata. Abbiamo inoltre una cultura del fare le cose insieme; il Paese è piccolo, gli abitanti sono pochi, siamo abituati a collaborare. Le società lavorano insieme, su obiettivi comuni. E questo vale anche per gli ospedali. C’è poi una grande attenzione alla formazione, al sistema scolastico. Inoltre, la Finlandia ha vissuto una situazione molto particolare: il caso Nokia». «Nokia è arrivata ad avere come giro d’affari una cifra superiore al bilancio dello stato. Poi, per ragioni che non stiamo a ripercorrere – forse l’errore è stato sulle prospettive del touch screen - hanno venduto il business mobile phones e questo ha subito un declino inarrestabile. Di conseguenza, dall’oggi al domani, una quantità enorme di professionisti informatici di altissimo livello e con una buona disponibilità economica si è riversata sul mercato» prosegue Miska Hakala, Director, Helsinki Partners. «Figure tecniche assolutamente formate, in grado di svolgere qualunque tipo di lavoro e soprattutto nelle condizioni di perseguire nuovi interessi. Per fare un altro esempio, abbiamo una posizione di leadership nel mobile gaming, probabilmente grazie ai tanti professionisti che hanno maturato la propria competenza sul mitico Snake». «Altri punti di forza che supportano un sistema sanitario di eccellenza sono la volontà del Paese e soprattutto di Helsinki di essere una città accogliente e funzionale, con il chiaro intento di attirare studenti, stranieri, aziende, e affrontare la sfida globale diventando più internazionale» prosegue Kari Klossner. «Abbiamo inoltre un ottimo sistema scolastico, sul quale puntiamo molto anche dal punto di vista della formazione e motivazione degli insegnanti. Da qui deriva l’intento di offrire realmente pari opportunità a tutti i cittadini. Ecco perché siamo in cima alla lista dei paesi felici: è un impegno che si esprime su tanti fronti, non ultimo quello sanitario».
Nel solco di questa strategia, sono particolarmente coltivate le opportunità di business legate alle società che nascono per il miglioramento dei processi sanitari: il punto di vista finanziario infatti è stato oggetto di una serie di presentazioni, offerte da Miia Kaye, Investment Director della equity company Tesi (Finnish Industry Investment Ltd); da Pekka Simula, Partner, Innovestor Ventures, e da Lauri Kuronen, Senior Business Advisor, Health Capital Helsinki (fra gli organizzatori del viaggio stampa). Molte delle aziende incubate hanno avuto ottime performance sul mercato, oppure sono state oggetto di acquisizioni illustri, o hanno affrontato con successo il percorso di quotazione in borsa. Inoltre, grazie ad un approccio molto strutturato che viene applicato proprio ai primi passi, quasi nessuna di queste aziende muore da start up: si affaccia al mercato con sufficiente maturità, magari non diventa “unicorno” ma vive normalmente generando fatturato.
Dati, database e ricerca
«Tre sono i punti di forza del sistema sanitario finlandese: sanità pubblica universale per tutti i cittadini; prevenzione e promozione della salute; finanziamento al sistema pubblico a tre livelli e sanità privata in veste complementare» spiega Päivi Sillanaukee, Ambassador for Health and Wellbeing of Finland, Ministry for Foreign Affairs. «Da questi elementi deriva una sanità che produce risultati eccellenti, come denotano le classifiche internazionali. Per queste ragioni, la Finlandia offre un ambiente particolarmente favorevole alla ricerca. Da un lato infatti la sanità riveste un interesse prioritario per il Paese, è adeguatamente promossa e finanziata; dall'altro, vi è una particolare disponibilità di dati sanitari che vengono raccolti e sfruttati adeguatamente, e anche il fatto che essendo una popolazione isolata, c’è una “sicurezza” genetica che può essere analizzata in determinate condizioni». Esatto, perché sono importanti tutte le premesse citate, ma è nei dati il principale fondamento di una sanità tecnologicamente avanzata. La Finlandia ha una lunga storia nella raccolta e gestione dei dati sanitari e sociali a livello nazionale, cosa che ha prodotto una risorsa dati molto importante sia come quantità che come qualità. Altra nota importante che si aggiunge alla robustezza del sistema è la fiducia espressa dai cittadini, i quali tendenzialmente non temono conseguenze sul possesso e sull'utilizzo dei propri dati sanitari da parte delle istituzioni.
Un elemento molto importante – che probabilmente ci fa riflettere più di altri – è la diffusione del fascicolo sanitario elettronico, che copre il 100% dei pazienti, attraverso un servizio denominato Kanta. Kanta in pratica è la rete dei servizi digitali, basata su un database nazionale, alla quale fanno capo i dati assistenziali, i dati relativi al paziente, i farmaci prescritti e il FSE. A questa rete possono accedere sia i professionisti sanitari, per aggiornare o verificare la storia del paziente, sia i cittadini, ad esempio per verificare le prescrizioni mediche in corso e ordinare i propri farmaci. Tutto questo non accade per caso: è infatti frutto di una precisa strategia da parte del governo (sostenuta negli anni con accordo unanime) relativamente alla sanità digitale, che ha l’obiettivo di realizzare un ecosistema innovativo di sanità alimentato dai dati. Frutto di questa strategia sono ad esempio i progetti FICAN (National Cancer Center), il centro studi sul genoma, il centro per lo sviluppo dei farmaci, il centro dedicato alla neurologia e i progetti relativi alle biobanche.
Alla base di questi progetti vi sono delle norme ad hoc, come la Biobank Law del 2012 (che consente l'accesso a dati di alta qualità e a campioni biologici, per accelerare la ricerca di nuovi farmaci o l'avvio di sperimentazioni cliniche) o la legge del 2019 che consente l'utilizzo secondario di dati sanitari e sociali. Quest'ultima norma consente alle istituzioni, alle strutture sanitarie e alle aziende di accedere ai dati sanitari e sociali che si generano in Finlandia. La norma è conforme alla normativa europea sulla protezione dei dati (GDPR). Il tutto va sotto il nome di Findata, un singolo punto di accesso per tutti i dati sanitari e sociali, che ne consente l'utilizzo secondario a fini di ricerca. Inoltre, in Finlandia sono stati avviati altri database, anche specifici, nei quali si condividono i dati utili per la ricerca. Un esempio è Omaolo, una piattaforma che consente di gestire sintomi di eventuali contagi o altre malattie in modo coordinato (naturalmente nel 2021 gli accessi sono stati oltre 400mila al mese). O il programma Kati, che supporta invecchiamento e cure domiciliari, e il servizio on line Hyvä kysymys (che sta per “bella domanda”), una grande area FAQ che dà risposte attendibili su diversi temi sociosanitari afferenti alla vita quotidiana.
Relativamente all'area biomedica, la prima iniziativa da citare è Fingenious, che si presenta con questo video:
Erogato da Finnish Biobank Cooperative – FINBB, il portale Fingenious è dedicato alle biobanche e alla ricerca biomedica: un punto di accesso specifico per tutte le biobanche, per i campioni biologici e i relativi dati, e ci viene illustrato da Johanna Makela, PHD, Director of Research and Services FINBB. Con Fingenious si può entrare in contatto con tutte le biobanche finlandesi, che comprendono 13 milioni di campioni, cinquecentomila campioni genotipati e anche un bacino di pazienti disponibili ad essere ricontattati per sviluppare progetti specifici. Nel solco di Fingenious sono stati eseguiti 229 progetti di ricerca fino ad oggi (+17% rispetto al 2020), di cui 108 in oncologia (in crescita del 54% rispetto al 2020) e scritti oltre duecento articoli peer reviewed nel 2021; il servizio ha visto anche un numero di richieste di fattibilità in crescita costante, +22-49% rispetto al 2020, e di richieste di accesso in crescita del 22-127% su tutte le biobanche. Un filone utile soprattutto per le malattie rare, per le quali la condivisione di dati è essenziale.
In particolare, FinnGen, nato nel 2017, è il più importante progetto di biobanca finalizzata alla ricerca. Presentato da Mari Kaunisto, Communications Director, Institute for Molecular Medicine Finland (FIMM), FinnGen intende studiare le varianti genetiche che rendono la persona più o meno soggetta a determinate malattie, traendo dunque informazioni importanti per prevenirle o combatterle. Si tratta di un progetto di ricerca pubblico-privato, che mette insieme la rete delle biobanche (via FINBB), istituzioni accademiche e ospedali pubblici, l'industria farmaceutica e le reti di supporto quale Business Finland. È chiaro il background di questi progetti: la possibilità, o meglio la necessità di analizzare una grande quantità di dati, quelli relativi al genoma umano, può portare l'industria farmaceutica a sviluppare farmaci molto più efficaci.
FinnGenn ha raccolto i campioni di oltre 500mila persone, il 10% della popolazione finlandese; l'attuale dataset genomico è composto da 398mila individui. Il primo step è generare il dato genomico, il secondo è quello di combinare il dato genomico con tutti gli altri dati sanitari disponibili in forma digitale, raccolti longitudinalmente dalla nascita alla morte. Si tratta di dati amministrativi oppure dati sanitari raccolti in collaborazione con gli ospedali.
Tutti questi dati godono della massima protezione: sono crittografati e conservati in ambiente sicuro; non possono essere copiati ma solo messi a disposizione di chiunque voglia fare analisi; inoltre il consenso alla gestione da parte del paziente – la cui identità comunque non è collegata a questi dati - può essere sempre ritirato.
Il fronte dell’analisi vede dunque la Finlandia in prima linea, per tutte le ragioni già menzionate: sanità universale e fortemente digitalizzata, disponibilità di un codice identificativo personale univoco, approccio normativo concreto; a cui si aggiunge soprattutto la condizione di isolamento genetico dato dalla geografia e la trasversalità dei dati. Specifiche varianti genetiche negative diventano più forti e più facili da trovare, e ricostruire i genomi degli individui finlandesi (‘imputation’) dai dati genotipici può risultare particolarmente accurato. Infatti, vi sono delle varianti sia negative che positive di origine finlandese, che sono già state identificate in tutti i gruppi studiati. Fra i risultati, la correlazione fra alcune sequenze genetiche e malattie come malattie infiammatorie croniche intestinali, glaucoma, problemi cardiaci e così via. C'è poi il caso del gene SPDL1, associato all'aumento di rischio di fibrosi polmonare ma alla diminuzione di quello di tumori.
Ovviamente, al momento del Covid-19 l'istituto ha avviato una significativa collaborazione a livello internazionale. Mentre per il futuro è allo studio la versione FinnGen3, finalizzata a comprendere la funzione biologica delle varianti.
In particolare, FinnGen, nato nel 2017, è il più importante progetto di biobanca finalizzata alla ricerca. Presentato da Mari Kaunisto, Communications Director, Institute for Molecular Medicine Finland (FIMM), FinnGen intende studiare le varianti genetiche che rendono la persona più o meno soggetta a determinate malattie, traendo dunque informazioni importanti per prevenirle o combatterle. Si tratta di un progetto di ricerca pubblico-privato, che mette insieme la rete delle biobanche (via FINBB), istituzioni accademiche e ospedali pubblici, l'industria farmaceutica e le reti di supporto quale Business Finland. È chiaro il background di questi progetti: la possibilità, o meglio la necessità di analizzare una grande quantità di dati, quelli relativi al genoma umano, può portare l'industria farmaceutica a sviluppare farmaci molto più efficaci.
FinnGenn ha raccolto i campioni di oltre 500mila persone, il 10% della popolazione finlandese; l'attuale dataset genomico è composto da 398mila individui. Il primo step è generare il dato genomico, il secondo è quello di combinare il dato genomico con tutti gli altri dati sanitari disponibili in forma digitale, raccolti longitudinalmente dalla nascita alla morte. Si tratta di dati amministrativi oppure dati sanitari raccolti in collaborazione con gli ospedali.
Tutti questi dati godono della massima protezione: sono crittografati e conservati in ambiente sicuro; non possono essere copiati ma solo messi a disposizione di chiunque voglia fare analisi; inoltre il consenso alla gestione da parte del paziente – la cui identità comunque non è collegata a questi dati - può essere sempre ritirato.
Il fronte dell’analisi vede dunque la Finlandia in prima linea, per tutte le ragioni già menzionate: sanità universale e fortemente digitalizzata, disponibilità di un codice identificativo personale univoco, approccio normativo concreto; a cui si aggiunge soprattutto la condizione di isolamento genetico dato dalla geografia e la trasversalità dei dati. Specifiche varianti genetiche negative diventano più forti e più facili da trovare, e ricostruire i genomi degli individui finlandesi (‘imputation’) dai dati genotipici può risultare particolarmente accurato. Infatti, vi sono delle varianti sia negative che positive di origine finlandese, che sono già state identificate in tutti i gruppi studiati. Fra i risultati, la correlazione fra alcune sequenze genetiche e malattie come malattie infiammatorie croniche intestinali, glaucoma, problemi cardiaci e così via. C'è poi il caso del gene SPDL1, associato all'aumento di rischio di fibrosi polmonare ma alla diminuzione di quello di tumori.
Ovviamente, al momento del Covid-19 l'istituto ha avviato una significativa collaborazione a livello internazionale. Mentre per il futuro è allo studio la versione FinnGen3, finalizzata a comprendere la funzione biologica delle varianti.
Applicazioni basate sui dati
I dati sono anche la base di progetti specifici di sanità digitale, di cui sono stati presentati alcuni esempi. Cominciamo da BeeHealthy, illustrato da Anni Iso-Mustajärvi, una soluzione elaborata da Mehiläinen (che non a caso in finlandese significa ape), una realtà che lavora nella sanità privata da oltre cent’anni. Nata inizialmente per supportare le operations e il patient journey interno all’azienda, la soluzione BeeHealthy oggi è diventata una app che consente di gestire tutto il percorso sanitario del paziente, con i vari step sia fisici che digitali, che vengono gestiti all’interno di un unico sistema. In pratica con questa app si può innanzitutto avviare un percorso di cura, inserendo ad esempio i sintomi o l’evento traumatico, e attivando una sorta di triage da remoto; si può prenotare l’appuntamento con il medico, e i relativi accertamenti, gestendone anche gli esiti e i referti; seguire poi la prescrizione dei farmaci e la relativa assunzione, accedendo alle varie visite in modo sia fisico che virtuale. Una piattaforma oggi già piuttosto diffusa in Finlandia, dato che è utilizzata dal 24% della popolazione.
Un esempio d’uso riguarda la gestione della cronicità e in particolare il diabete di tipo 2, per il quale l’applicazione viene configurata in modo da supportare il paziente in tutte quelle attività quotidiane, sia sanitarie che pratiche, come l’alimentazione o l’attività fisica, che fanno parte del percorso di cura. I risultati raccolti confermano la validità di questo strumento, sia dal punto di vista della forma fisica, che del numero di visite necessarie e soprattutto della qualità dell’assistenza. La società inoltre ha avviato anche diverse collaborazioni in altri Paesi: in Italia, ad esempio, con il Centro Medico Santagostino, proprio ad inizio pandemia, ad aprile 2020: con questo sistema era possibile gestire separatamente i pazienti affetti da Covid-19 grazie all’inserimento iniziale dei sintomi sul sistema stesso, che consentiva di avviare un percorso di cura limitando i contatti e gli accessi alle strutture sanitarie.
Altrettanto interessanti le proposte delle start up: cominciamo da GlucoModicum, presentata da Jokke Mäki, una soluzione nata nel 2015 che consente di monitorare il glucosio nel sangue senza necessità di fare un prelievo, dunque senza bucare la pelle, “needle-free”. Nata nel 2015, questa start up ha stretto lo scorso anno un’importante collaborazione con Phillips-Medisize (gruppo Molex), ed è in via di sperimentazione non solo in Finlandia ma anche in Italia, Usa e Germania. Si tratta in particolare della tecnologia MHD (magnetohydrodynamic), una soluzione non invasiva che consente di accedere allo stato del sangue attraverso una sofisticata superficie sensorizzata. Pensando ad esempio al diabete, una malattia che comporta tuttora costi sociali e sanitari altissimi, questa soluzione consente di passare da un approccio reattivo a uno proattivo, mettendo a disposizione delle persone un device sempre attivo, che si può applicare in qualsiasi parte del corpo e che fornisce un monitoraggio costante del glucosio nel sangue. Questa informazione può poi entrare in un quadro completo di gestione del paziente, in pratica una app che ne gestisce tutto il decorso in modo integrato e sempre alimentato dai dati.
Altra proposta digitale è Buddy Healthcare, presentata da Jussi Määttä: una piattaforma completa e interoperable, pensata per gestire in modo efficiente il percorso di cura e agevolare la comunicazione fra ospedale e paziente. In pratica un’architettura che mette in connessione paziente, personale medico e infermieristico, e sistema di gestione dell’ospedale, integrando dati e applicativi non sanitari per gestire tutto il processo di cura in modo più fluido ed efficiente.
Invecchiamento e prevenzione
La sanità finlandese si occupa in modo specifico di invecchiamento della popolazione, con due focus paralleli: la prevenzione sanitaria e il benessere della persona. Di fronte all’aumento dell’età media delle persone, infatti, l’assistenza sanitaria deve diventare molto più efficiente: la tecnologia sicuramente può aiutare ma deve essere collocata in un ampio ripensamento organizzativo, che metta al centro comunque la persona. A questo tema era dedicato anche un convegno nel corso di Himss, nel quale sono stati ampiamente dibattuti questi temi e la loro rilevanza nell’ambito di una sanità adeguata ai tempi moderni. Come presentato da Saara Hassinen, CEO, Healthtech Finland, anche in Finlandia la piramide dell’età si sta trasformando: non è più la classica piramide con i bambini alla base e gli anziani al vertice, bensì la “foglia” del 2040 con pochi bambini che mantengono tanti anziani. Ecco perché in Finlandia stanno integrando salute e assistenza sociale. Dalla cura infatti si passa alla prevenzione. Fra le soluzioni citate, oltre a quelle approfondite in seguito, vi sono start up innovative quali Meditas (esoscheletro), GlucoStratus, Abomics, Medanets (raccolta e condivisione dati), Heart2Save (aritmie), Everon (monitoraggio e allarmi), Vivago, Avaintec e Hur (riabilitazione e allenamento).
Più in dettaglio, vediamo la soluzione Ainone, che ci viene presentata da Anne Bruun, COO, e da Matti Vartiainen, CEO: si tratta di una soluzione specifica per la misurazione dell’equilibrio. Il dato di partenza è un’esperienza molto comune: il pericolo di cadere. Per un anziano, la caduta è spesso un evento che conduce ad un peggioramento notevole dello stato di salute; nella metà dei casi, la caduta si ripeterà in tempi brevi, e in generale questi incidenti possono comportare danni importanti, spesso sono l’evento che li condurrà alla morte. In Europa è stata calcolata una cifra di 25 miliardi di euro per costi sanitari connessi a questi eventi. Paradossalmente però, proprio per le persone più a rischio caduta, una costante attività fisica sarebbe quella che contribuisce al mantenimento della salute, aumentando però di fatto il livello di rischio.
L’elemento più importante per prevenire ed evitare le cadute è l’equilibrio fisico, ma ad oggi non esistono degli strumenti specifici per misurarlo, a livello medico. È questa la proposta di Ainone: una soluzione basata su informazioni di tipo neurologico, che evidenzia la qualità dell’equilibrio come parametro fondamentale della stabilità. La app Ainone Balance si rivolge ai professionisti della sanità ma anche dello sport, è una tecnologia indossabile e proprietaria, dispositivo medico di Classe II, facile da usare e in grado di generare dati pronti per essere raccolti e analizzati. Tre i suoi obiettivi principali: innanzitutto, garantire alle persone la possibilità di vivere in modo autonomo, a casa propria; gestire un percorso di riabilitazione; oppure prevenire un decremento delle performance in soggetti già in cura.
È invece finalizzata al miglioramento dell’aderenza terapeutica la soluzione Evondos, presentata da Mikko Hyle, Marketing Director: si tratta di un robot per la dispensazione dei farmaci da utilizzare presso il domicilio del paziente e che si coordina con un applicativo, disponibile sul tablet dell’infermiere ma anche sul terminale del medico curante, che gestisce tutto il percorso di assunzione dei farmaci, collocandolo all’interno di sistema di elevata sicurezza. Dunque evitando o rimandando un’ospedalizzazione che incrementa i costi sanitari e spesso peggiora le condizioni psicofisiche del paziente.
Medanets, presentata dal CEO Juha-Matti Ranta, è un’applicazione pensata specificatamente per le infermiere. Fra i suoi punti di forza, il fatto che possa lavorare off line perché l’infermiera può essere ovunque. I risultati. -75% di errori nella documentazione; +100% il tempo dedicato all’assistenza. Questi risultati sono stati dimostrati in due importanti case histories in Finlandia. In pratica con questa app si possono aggiornare le informazioni sanitarie ovunque, senza che l’infermiera debba inserire dati a posteriori.
Infine Navigil, descritta da Matti Räty, Presidente e CEO, è una soluzione che ha l’obiettivo di dare la possibilità di invecchiare a casa propria e in salute, basata sostanzialmente su un dispositivo di tipo smart watch per la misurazione dei parametri vitali e la raccolta dei dati. «L’arrivo in ospedale va rimandato quanto più possibile se vogliamo alleggerire il costo della sanità e questo significa che dobbiamo promuovere la vita sana degli anziani a casa propria» afferma Matti Räty, durante il convegno Himss dedicato all’invecchiamento attivo. «Queste tecnologie ci danno la possibilità di intervenire prima, in modo proattivo, sul rischio, per cambiare la prospettiva normale della malattia. Dobbiamo uscire per sempre da una prospettiva “reattiva” della sanità, anche perché da quella non si torna indietro: una volta che l’anziano è caduto, è caduto. L’approccio proattivo invece consente di cambiare il futuro, di prevenire eventi che sono irreversibili. È anche evidente che, con i trend in atto, non ci saranno abbastanza risorse per curare tutti gli anziani, quindi è necessario introdurre altre metodologie. Inoltre bisogna fare in modo che queste persone possano uscire e avere una vita attiva, non è solo una questione di monitoraggio interno all’abitazione. Risulta quindi importante la capacità di integrare sistemi diversi, che coinvolgono altre persone e altri ambienti. Tutto si basa su prevenzione e collaborazione. E sulla disponibilità di dati: aggiornati, condivisibili, misurabili».
I dati sono anche la base di progetti specifici di sanità digitale, di cui sono stati presentati alcuni esempi. Cominciamo da BeeHealthy, illustrato da Anni Iso-Mustajärvi, una soluzione elaborata da Mehiläinen (che non a caso in finlandese significa ape), una realtà che lavora nella sanità privata da oltre cent’anni. Nata inizialmente per supportare le operations e il patient journey interno all’azienda, la soluzione BeeHealthy oggi è diventata una app che consente di gestire tutto il percorso sanitario del paziente, con i vari step sia fisici che digitali, che vengono gestiti all’interno di un unico sistema. In pratica con questa app si può innanzitutto avviare un percorso di cura, inserendo ad esempio i sintomi o l’evento traumatico, e attivando una sorta di triage da remoto; si può prenotare l’appuntamento con il medico, e i relativi accertamenti, gestendone anche gli esiti e i referti; seguire poi la prescrizione dei farmaci e la relativa assunzione, accedendo alle varie visite in modo sia fisico che virtuale. Una piattaforma oggi già piuttosto diffusa in Finlandia, dato che è utilizzata dal 24% della popolazione.
Un esempio d’uso riguarda la gestione della cronicità e in particolare il diabete di tipo 2, per il quale l’applicazione viene configurata in modo da supportare il paziente in tutte quelle attività quotidiane, sia sanitarie che pratiche, come l’alimentazione o l’attività fisica, che fanno parte del percorso di cura. I risultati raccolti confermano la validità di questo strumento, sia dal punto di vista della forma fisica, che del numero di visite necessarie e soprattutto della qualità dell’assistenza. La società inoltre ha avviato anche diverse collaborazioni in altri Paesi: in Italia, ad esempio, con il Centro Medico Santagostino, proprio ad inizio pandemia, ad aprile 2020: con questo sistema era possibile gestire separatamente i pazienti affetti da Covid-19 grazie all’inserimento iniziale dei sintomi sul sistema stesso, che consentiva di avviare un percorso di cura limitando i contatti e gli accessi alle strutture sanitarie.
Altrettanto interessanti le proposte delle start up: cominciamo da GlucoModicum, presentata da Jokke Mäki, una soluzione nata nel 2015 che consente di monitorare il glucosio nel sangue senza necessità di fare un prelievo, dunque senza bucare la pelle, “needle-free”. Nata nel 2015, questa start up ha stretto lo scorso anno un’importante collaborazione con Phillips-Medisize (gruppo Molex), ed è in via di sperimentazione non solo in Finlandia ma anche in Italia, Usa e Germania. Si tratta in particolare della tecnologia MHD (magnetohydrodynamic), una soluzione non invasiva che consente di accedere allo stato del sangue attraverso una sofisticata superficie sensorizzata. Pensando ad esempio al diabete, una malattia che comporta tuttora costi sociali e sanitari altissimi, questa soluzione consente di passare da un approccio reattivo a uno proattivo, mettendo a disposizione delle persone un device sempre attivo, che si può applicare in qualsiasi parte del corpo e che fornisce un monitoraggio costante del glucosio nel sangue. Questa informazione può poi entrare in un quadro completo di gestione del paziente, in pratica una app che ne gestisce tutto il decorso in modo integrato e sempre alimentato dai dati.
Altra proposta digitale è Buddy Healthcare, presentata da Jussi Määttä: una piattaforma completa e interoperable, pensata per gestire in modo efficiente il percorso di cura e agevolare la comunicazione fra ospedale e paziente. In pratica un’architettura che mette in connessione paziente, personale medico e infermieristico, e sistema di gestione dell’ospedale, integrando dati e applicativi non sanitari per gestire tutto il processo di cura in modo più fluido ed efficiente.
Invecchiamento e prevenzione
La sanità finlandese si occupa in modo specifico di invecchiamento della popolazione, con due focus paralleli: la prevenzione sanitaria e il benessere della persona. Di fronte all’aumento dell’età media delle persone, infatti, l’assistenza sanitaria deve diventare molto più efficiente: la tecnologia sicuramente può aiutare ma deve essere collocata in un ampio ripensamento organizzativo, che metta al centro comunque la persona. A questo tema era dedicato anche un convegno nel corso di Himss, nel quale sono stati ampiamente dibattuti questi temi e la loro rilevanza nell’ambito di una sanità adeguata ai tempi moderni. Come presentato da Saara Hassinen, CEO, Healthtech Finland, anche in Finlandia la piramide dell’età si sta trasformando: non è più la classica piramide con i bambini alla base e gli anziani al vertice, bensì la “foglia” del 2040 con pochi bambini che mantengono tanti anziani. Ecco perché in Finlandia stanno integrando salute e assistenza sociale. Dalla cura infatti si passa alla prevenzione. Fra le soluzioni citate, oltre a quelle approfondite in seguito, vi sono start up innovative quali Meditas (esoscheletro), GlucoStratus, Abomics, Medanets (raccolta e condivisione dati), Heart2Save (aritmie), Everon (monitoraggio e allarmi), Vivago, Avaintec e Hur (riabilitazione e allenamento).
Più in dettaglio, vediamo la soluzione Ainone, che ci viene presentata da Anne Bruun, COO, e da Matti Vartiainen, CEO: si tratta di una soluzione specifica per la misurazione dell’equilibrio. Il dato di partenza è un’esperienza molto comune: il pericolo di cadere. Per un anziano, la caduta è spesso un evento che conduce ad un peggioramento notevole dello stato di salute; nella metà dei casi, la caduta si ripeterà in tempi brevi, e in generale questi incidenti possono comportare danni importanti, spesso sono l’evento che li condurrà alla morte. In Europa è stata calcolata una cifra di 25 miliardi di euro per costi sanitari connessi a questi eventi. Paradossalmente però, proprio per le persone più a rischio caduta, una costante attività fisica sarebbe quella che contribuisce al mantenimento della salute, aumentando però di fatto il livello di rischio.
L’elemento più importante per prevenire ed evitare le cadute è l’equilibrio fisico, ma ad oggi non esistono degli strumenti specifici per misurarlo, a livello medico. È questa la proposta di Ainone: una soluzione basata su informazioni di tipo neurologico, che evidenzia la qualità dell’equilibrio come parametro fondamentale della stabilità. La app Ainone Balance si rivolge ai professionisti della sanità ma anche dello sport, è una tecnologia indossabile e proprietaria, dispositivo medico di Classe II, facile da usare e in grado di generare dati pronti per essere raccolti e analizzati. Tre i suoi obiettivi principali: innanzitutto, garantire alle persone la possibilità di vivere in modo autonomo, a casa propria; gestire un percorso di riabilitazione; oppure prevenire un decremento delle performance in soggetti già in cura.
È invece finalizzata al miglioramento dell’aderenza terapeutica la soluzione Evondos, presentata da Mikko Hyle, Marketing Director: si tratta di un robot per la dispensazione dei farmaci da utilizzare presso il domicilio del paziente e che si coordina con un applicativo, disponibile sul tablet dell’infermiere ma anche sul terminale del medico curante, che gestisce tutto il percorso di assunzione dei farmaci, collocandolo all’interno di sistema di elevata sicurezza. Dunque evitando o rimandando un’ospedalizzazione che incrementa i costi sanitari e spesso peggiora le condizioni psicofisiche del paziente.
Medanets, presentata dal CEO Juha-Matti Ranta, è un’applicazione pensata specificatamente per le infermiere. Fra i suoi punti di forza, il fatto che possa lavorare off line perché l’infermiera può essere ovunque. I risultati. -75% di errori nella documentazione; +100% il tempo dedicato all’assistenza. Questi risultati sono stati dimostrati in due importanti case histories in Finlandia. In pratica con questa app si possono aggiornare le informazioni sanitarie ovunque, senza che l’infermiera debba inserire dati a posteriori.
Infine Navigil, descritta da Matti Räty, Presidente e CEO, è una soluzione che ha l’obiettivo di dare la possibilità di invecchiare a casa propria e in salute, basata sostanzialmente su un dispositivo di tipo smart watch per la misurazione dei parametri vitali e la raccolta dei dati. «L’arrivo in ospedale va rimandato quanto più possibile se vogliamo alleggerire il costo della sanità e questo significa che dobbiamo promuovere la vita sana degli anziani a casa propria» afferma Matti Räty, durante il convegno Himss dedicato all’invecchiamento attivo. «Queste tecnologie ci danno la possibilità di intervenire prima, in modo proattivo, sul rischio, per cambiare la prospettiva normale della malattia. Dobbiamo uscire per sempre da una prospettiva “reattiva” della sanità, anche perché da quella non si torna indietro: una volta che l’anziano è caduto, è caduto. L’approccio proattivo invece consente di cambiare il futuro, di prevenire eventi che sono irreversibili. È anche evidente che, con i trend in atto, non ci saranno abbastanza risorse per curare tutti gli anziani, quindi è necessario introdurre altre metodologie. Inoltre bisogna fare in modo che queste persone possano uscire e avere una vita attiva, non è solo una questione di monitoraggio interno all’abitazione. Risulta quindi importante la capacità di integrare sistemi diversi, che coinvolgono altre persone e altri ambienti. Tutto si basa su prevenzione e collaborazione. E sulla disponibilità di dati: aggiornati, condivisibili, misurabili».
L’ospedale simulato
Il viaggio stampa ha poi toccato due strutture, entrambe realizzate alla Metropolia University of Applied Sciences di Myllypuro, nei pressi di Helsinki, di grandissimo interesse: il Center of Biomechanicis and Movement, in pratica un centro di analisi del movimento finalizzato alla riabilitazione motoria, e il Metropolia Proof Health, la più grande area ospedaliera simulata del mondo. Per quanto riguarda il primo, come presentato da Tom Thiel, Lecturer, Rehabilitation, Metropolia UAS, all’interno di questo nuovo polo universitario è stato allestito un grande e avveniristico centro dedicato alla riabilitazione motoria, che serve agli atleti, alla riabilitazione dei pazienti e anche alla ricerca universitaria. Si studia il cammino, la postura, l’allineamento motorio, la forza fisica. Serve anche per i disabili, per misurare bene le protesi che potranno sostituire gli arti mancanti. Fra le tecnologie di cui è dotato, un sistema tridimensionale di analisi del movimento, un tappeto per la misurazione del cammino e sensori per misurare la forza muscolare, in grado di disegnare un profilo completo della persona dal punto di vista del movimento.
Il viaggio stampa ha poi toccato due strutture, entrambe realizzate alla Metropolia University of Applied Sciences di Myllypuro, nei pressi di Helsinki, di grandissimo interesse: il Center of Biomechanicis and Movement, in pratica un centro di analisi del movimento finalizzato alla riabilitazione motoria, e il Metropolia Proof Health, la più grande area ospedaliera simulata del mondo. Per quanto riguarda il primo, come presentato da Tom Thiel, Lecturer, Rehabilitation, Metropolia UAS, all’interno di questo nuovo polo universitario è stato allestito un grande e avveniristico centro dedicato alla riabilitazione motoria, che serve agli atleti, alla riabilitazione dei pazienti e anche alla ricerca universitaria. Si studia il cammino, la postura, l’allineamento motorio, la forza fisica. Serve anche per i disabili, per misurare bene le protesi che potranno sostituire gli arti mancanti. Fra le tecnologie di cui è dotato, un sistema tridimensionale di analisi del movimento, un tappeto per la misurazione del cammino e sensori per misurare la forza muscolare, in grado di disegnare un profilo completo della persona dal punto di vista del movimento.
L’ospedale simulato, invece, è sicuramente la parte della visita che è risultata più sorprendente. In pratica si tratta di un’area molto grande, circa duemila mq suddivisi in due piani dell’edificio, che offre una piattaforma completa per lo sviluppo di prodotti e tecnologie in fase preclinica, oltre che un’area di ricerca e sperimentazione per le aziende, finlandesi oppure internazionali.
Dopo il benvenuto da parte di Anna-Maria Vilkuna, Director, RDI Services, Metropolia University of Applied Sciences e una breve presentazione di questo polo universitario, Minna Elomaa-Krapu, Innovation Director, Metropolia UAS ha illustrato le particolarità di questa area di test e ricerca preclinica finalizzata ai processi e alle tecnologie. In pratica non si tratta di ricerca clinica, farmaceutica o di sperimentazione su animali, bensì di un’area completamente allestita nella quale si possono sperimentare le tecnologie, ma anche i processi e i percorsi di formazione delle persone. Vi sono ricreati tutti gli ambienti tipici di un ospedale, dall’ambulanza alla sala operatoria, dalla sala parto ai reparti di terapia intensiva. Accompagnati da Ari-Pekka Åker e Anna-Kaisa Partanen, Senior Lecturers, Acute care, Metropolia UAS, abbiamo potuto attraversare questi spazi irreali, proprio perché perfettamente allestiti: la sala parto con neomamma e neonato pronti per essere assistiti dopo il lieto evento; l’ambulanza che interviene su una strada affollata; una sala operatoria con tutto lo strumentario del caso; tutto meticolosamente ricostruito, dotato di microfoni e videocamere, e assistito, al di là del vetro, dalle console dove i professionisti cercheranno di istruire nuovi infermieri od operatori di primo soccorso, tecnici e assistenti, in tutti quei ruoli operativi, tecnici o tecnologici, che si svolgono in tutte le aree cliniche ma non riguardano l’attività clinica vera e propria.
Parliamo infatti per lo più di paramedici e di infermieri, che vengono qui per studiare come si dispongono i materiali, come si usano le tecnologie; ma anche di aziende che possono usare questi spazi per verificare l’ergonomia e il concreto utilizzo di nuovi device, in un ambiente che è in tutto e per tutto come l’ospedale, ma non è l’ospedale. Un curioso effetto “Truman Show” si accompagna a questa visita: il suo obiettivo però è la formazione e la preparazione di persone che, una volta sul campo, avranno in qualche modo maturato un’esperienza che consentirà loro di agire in modo più sicuro e consapevole.
Parliamo infatti per lo più di paramedici e di infermieri, che vengono qui per studiare come si dispongono i materiali, come si usano le tecnologie; ma anche di aziende che possono usare questi spazi per verificare l’ergonomia e il concreto utilizzo di nuovi device, in un ambiente che è in tutto e per tutto come l’ospedale, ma non è l’ospedale. Un curioso effetto “Truman Show” si accompagna a questa visita: il suo obiettivo però è la formazione e la preparazione di persone che, una volta sul campo, avranno in qualche modo maturato un’esperienza che consentirà loro di agire in modo più sicuro e consapevole.
Himss, tutto sulla sanità digitale
Helsinki, dal 14 al 16 giugno 2022, è stata un punto di riferimento per la sanità digitale europea: con Himss22, European Health Conference & Exhibition, si sono riunite oltre centoventi aziende, fra grandi nomi internazionali, proposte innovative e start up, per offrire ai visitatori di tutta Europa, oltre duemilatrecento persone, una panoramica completa di innovazioni digitali destinate alla sanità. Dopo due edizioni in modalità virtuale, la più grande community internazionale dedicata alla sanità digitale è tornata in presenza, abbinando ad una vasta area espositiva un programma notevole di incontri professionali. Le sinergie fra Finlandia e sanità digitale emergono anche dal reportage del nostro viaggio e animano una manifestazione che indubbiamente segna il passo nell’evoluzione dei sistemi sanitari. In breve, se cercate nuove soluzioni per il vostro ospedale, ambulatorio o RSA, probabilmente potrete trovarlo ad Himss. Al momento è in calendario la prossima edizione dell’evento global che si terrà il 17-21 aprile 2023 a Chicago, con oltre mille espositori e trentamila visitatori previsti.
Tutte le informazioni su: www.himss.org
Helsinki, dal 14 al 16 giugno 2022, è stata un punto di riferimento per la sanità digitale europea: con Himss22, European Health Conference & Exhibition, si sono riunite oltre centoventi aziende, fra grandi nomi internazionali, proposte innovative e start up, per offrire ai visitatori di tutta Europa, oltre duemilatrecento persone, una panoramica completa di innovazioni digitali destinate alla sanità. Dopo due edizioni in modalità virtuale, la più grande community internazionale dedicata alla sanità digitale è tornata in presenza, abbinando ad una vasta area espositiva un programma notevole di incontri professionali. Le sinergie fra Finlandia e sanità digitale emergono anche dal reportage del nostro viaggio e animano una manifestazione che indubbiamente segna il passo nell’evoluzione dei sistemi sanitari. In breve, se cercate nuove soluzioni per il vostro ospedale, ambulatorio o RSA, probabilmente potrete trovarlo ad Himss. Al momento è in calendario la prossima edizione dell’evento global che si terrà il 17-21 aprile 2023 a Chicago, con oltre mille espositori e trentamila visitatori previsti.
Tutte le informazioni su: www.himss.org
Qualche indirizzo utile
Dove andare
Sauna experience, Island of Lonna
Mummotunneli
Dove mangiare
Restaurant Kuurna
Restaurant Sunn
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Acquisti
Helsinki Market Hall
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Un grazie speciale ad Amie, Natalie, Mia, Taru e ai colleghi giornalisti europei, ai quali va un saluto cordiale e un arrivederci al prossimo viaggio!
