24-09-2021
La corsa alla pulizia ha fatto crescere, dall'inizio della pandemia, gli acquisti di disinfettanti e detergenti, anche a doppia o tripla cifra. Alcol, gel igienizzanti, candeggina, saponi, salviette sono i prodotti più richiesti. Stando a una ricerca effettuata da Assocasa Federchimica e Nielsen, che ha analizzato e misurato gli acquisti di una settimana nel pieno della prima ondata, l’aumento delle vendite dei prodotti per la pulizia della casa è stato del 24,9%, trainate in particolare dal segmento commodities (alcol denaturato: +347%, candeggina: +87,8%).
I prodotti, con il dilavamento o gettati direttamente negli scarichi, entrano di fatto all'interno del ciclo delle acque, avendo un effetto devastante in primo luogo sull'ecosistema marino, ma anche sui microorganismi della catena alimentare. Lo stesso discorso vale per i prodotti spray che si disperdono nell’aria. Va da sé che gli stessi dati di crescita del comparto privato si registrano anche in quello delle pulizie presso le imprese, luoghi pubblici e in tutto in comparto industriale.
Per far fronte alle nuove esigenze di sanificazione e la tutela dell’ambiente è sceso in campo il mondo accademico. In prima linea c’è il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università di Udine che sta lavorando all’individuazione di metodologie e tecniche d’intervento, che possano contribuire in modo efficace alla disinfezione delle superfici, in modo sostenibile. Il gruppo di lavoro è coordinato dal professor Alfredo Soldati e dal professor Cristian Marchioli. La ricerca ha l’obiettivo di definire una procedura di sanificazione, certa e validata da processi scientifici, che assicuri l’efficacia del risultato, garantendo al contempo la sostenibilità ambientale del servizio. Alla fase di ricerca se ne aggiunge una di sperimentazione sul campo resa possibile da un accordo con la divisione “Ricerca e sviluppo” di Euro&Promos.
«I processi di igienizzazione e disinfezione coinvolgono complessi meccanismi di atomizzazione, evaporazione e deposizione del prodotto detergente» riferiscono i prof. Soldati e Marchioli. «Questi meccanismi hanno un impatto cruciale sull’efficienza della sanificazione e sul suo impatto ambientale. La loro ottimizzazione richiede una stretta interazione tra laboratori di ricerca e operatori del settore per garantire il necessario trasferimento di conoscenze ed esperienze sul campo. In questo senso, la collaborazione tra Euro&Promos e l’Università di Udine rappresenta un esempio virtuoso».
I prodotti, con il dilavamento o gettati direttamente negli scarichi, entrano di fatto all'interno del ciclo delle acque, avendo un effetto devastante in primo luogo sull'ecosistema marino, ma anche sui microorganismi della catena alimentare. Lo stesso discorso vale per i prodotti spray che si disperdono nell’aria. Va da sé che gli stessi dati di crescita del comparto privato si registrano anche in quello delle pulizie presso le imprese, luoghi pubblici e in tutto in comparto industriale.
Per far fronte alle nuove esigenze di sanificazione e la tutela dell’ambiente è sceso in campo il mondo accademico. In prima linea c’è il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università di Udine che sta lavorando all’individuazione di metodologie e tecniche d’intervento, che possano contribuire in modo efficace alla disinfezione delle superfici, in modo sostenibile. Il gruppo di lavoro è coordinato dal professor Alfredo Soldati e dal professor Cristian Marchioli. La ricerca ha l’obiettivo di definire una procedura di sanificazione, certa e validata da processi scientifici, che assicuri l’efficacia del risultato, garantendo al contempo la sostenibilità ambientale del servizio. Alla fase di ricerca se ne aggiunge una di sperimentazione sul campo resa possibile da un accordo con la divisione “Ricerca e sviluppo” di Euro&Promos.
«I processi di igienizzazione e disinfezione coinvolgono complessi meccanismi di atomizzazione, evaporazione e deposizione del prodotto detergente» riferiscono i prof. Soldati e Marchioli. «Questi meccanismi hanno un impatto cruciale sull’efficienza della sanificazione e sul suo impatto ambientale. La loro ottimizzazione richiede una stretta interazione tra laboratori di ricerca e operatori del settore per garantire il necessario trasferimento di conoscenze ed esperienze sul campo. In questo senso, la collaborazione tra Euro&Promos e l’Università di Udine rappresenta un esempio virtuoso».