12-02-2021
Il processo di distribuzione dei vaccini Covid-19 deve essere affidato alle mani più adeguate, e quindi agli operatori logistici specializzati nella gestione del farmaco: soluzioni alternative rischiano non solo una riuscita non ottimale del processo ma più in generale una sorta di deregolamentazione o delegittimazione di un’intera filiera. Questo il rischio di fronte al quale ci sta mettendo in guardia Assoram, nella persona del suo presidente Pierluigi Petrone, con una serie di dichiarazioni pubbliche. Fino ad oggi infatti le prime dosi di vaccino sono state gestite mediante strutture e modalità scelte in autonomia dall’ente commissariale. Scelte ascrivibili alla situazione di eccezionalità delle prime forniture e giustificate anche dalla numerica del prodotto da gestire. In vista delle fasi successive del piano vaccinale è però opportuno un cambio di passo: un appello lanciato da Assoram al quale si uniscono le maggiori associazioni di categoria del settore logistico. Anche perché il vaccino indubbiamente è un farmaco e in Italia esiste una rete consolidata e autorevole di operatori logistici specializzati, che da anni affiancano l’industria farmaceutica come partner strategici del processo di distribuzione.
«A suo tempo Assoram ha presentato, in audizione alla IX Commissione della Camera dei Deputati, le realtà associate e il ruolo strategico di anello di congiunzione svolto fra l’industria farmaceutica a monte e la dispensazione a valle. Il Commissario stesso ha affermato che, in vista delle successive dosi di vaccino, più ingenti come quantità e meno complesse da gestire in termini di rispetto della catena del freddo, avrebbe sicuramente coinvolto il settore della logistica» afferma Pierluigi Petrone. «Nel contempo però Poste Italiane, che si era già proposto come player di riferimento per la parte informatica di gestione e trasmissione dei dati, ha confermato la disponibilità di SDA per la gestione dell’intero piano vaccinale. Ecco, mentre mi sembra comprensibile che in una situazione di emergenza si vadano a coinvolgere anche gli operatori delle consegne espresso come di fatto è accaduto – io stesso, a marzo 2020, con una lettera preventiva inviata ad Aifa, Ministero della Salute e sigle sindacali della pharma supply chain, avevo contemplato questa possibilità se resa necessaria dall’urgenza della situazione – non mi sembra che ad oggi si possa parlare di “emergenza trasporti” per il vaccino Covid. Mentre penso che le industrie farmaceutiche produttrici del vaccino si aspettino dalla propria supply chain il totale rispetto della compliance sul quale da sempre fanno affidamento».
La norma 219/2006 sul trasporto dei farmaci
«Secondo il decreto legislativo 219/2006, il prodotto farmaceutico deve essere affidato a un vettore specializzato per questo tipo di trasporto, selezionato dai direttori tecnici dei rispettivi magazzini previa verifica di tutti i requisiti GDP. Ora, al di là di quanto può essere figlio di una situazione di emergenza, mi chiedo fino a che punto lo Stato voglia disattendere alle prassi ordinarie» prosegue Pierluigi Petrone. «A meno che lo Stato stesso, riconoscendo l’effetto stravolgente della pandemia da Covid-19, non voglia riconoscere modalità alternative nel trasporto dei farmaci: allora bisognerà aprire un tavolo di confronto condiviso sulle opportunità di un trasporto promiscuo ponderato e sulla liberalizzazione del trasporto stesso, facendo dunque un ragionamento diverso e a più largo spettro. Questo darebbe una risposta più credibile agli operatori specializzati della logistica del farmaco, riuniti in Assoram, che in questo momento sentono mancare il riconoscimento al lungo percorso di investimenti in qualità dei processi e rigore nel rispetto delle linee guida GDP, che da sempre caratterizzano il loro operato e che garantiscono la gestione del farmaco secondo gli standard richiesti dall’industria stessa».
Il “governo della competenza”: un cambio di passo?
Non solo Assoram ha sottolineato il termine scelto dal presidente incaricato Mario Draghi nelle dichiarazioni dei giorni scorsi, che indica nel “governo della competenza” la principale prospettiva futura per una risoluzione delle tante questioni aperte oggi in Italia. «Le prime dichiarazioni del Presidente incaricato Mario Draghi sulla priorità della campagna di vaccinazione anti-Covid e sul correlato ruolo essenziale della logistica rappresentano un ottimo segnale non solo per il settore che rappresentiamo, ma per il futuro dell’intero Paese. Siamo consapevoli che il prossimo Governo avrà il difficile compito di accelerare e portare a termine il piano vaccini, per il quale appunto il prof. Draghi ha correttamente individuato la necessità di adeguare la logistica nazionale al fine di permettere una somministrazione più rapida in tutte le Regioni» afferma ad esempio Guido Grimaldi, Presidente di ALIS. «L’annuncio del Premier Draghi, che ha identificato nella logistica uno degli aspetti più delicati dell’operazione, va nella giusta direzione. Il nodo va affrontato con strumenti di efficienza e professionalità, e con un piano che assicuri la continuità degli arrivi delle dosi nei tempi stabiliti. Ci mettiamo da subito a disposizione: Conftrasporto è pronta a collaborare con la più grande disponibilità» ribadisce Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto.
E conclude Pierluigi Petrone: «Ci auguriamo che il “governo della competenza” faccia chiarezza con priorità su questi temi cruciali ancora in sospeso e ci aspettiamo un rapido cambio di rotta nel metodo e nella sostanza. Noi, intanto, continueremo a fare il nostro lavoro con la serietà di sempre e speriamo che il nostro monito possa essere sottoscritto dagli altri attori della filiera, con cui affrontiamo ogni giorno le battaglie sul campo».
Fonte immagine: DHL Supply Chain
«A suo tempo Assoram ha presentato, in audizione alla IX Commissione della Camera dei Deputati, le realtà associate e il ruolo strategico di anello di congiunzione svolto fra l’industria farmaceutica a monte e la dispensazione a valle. Il Commissario stesso ha affermato che, in vista delle successive dosi di vaccino, più ingenti come quantità e meno complesse da gestire in termini di rispetto della catena del freddo, avrebbe sicuramente coinvolto il settore della logistica» afferma Pierluigi Petrone. «Nel contempo però Poste Italiane, che si era già proposto come player di riferimento per la parte informatica di gestione e trasmissione dei dati, ha confermato la disponibilità di SDA per la gestione dell’intero piano vaccinale. Ecco, mentre mi sembra comprensibile che in una situazione di emergenza si vadano a coinvolgere anche gli operatori delle consegne espresso come di fatto è accaduto – io stesso, a marzo 2020, con una lettera preventiva inviata ad Aifa, Ministero della Salute e sigle sindacali della pharma supply chain, avevo contemplato questa possibilità se resa necessaria dall’urgenza della situazione – non mi sembra che ad oggi si possa parlare di “emergenza trasporti” per il vaccino Covid. Mentre penso che le industrie farmaceutiche produttrici del vaccino si aspettino dalla propria supply chain il totale rispetto della compliance sul quale da sempre fanno affidamento».
La norma 219/2006 sul trasporto dei farmaci
«Secondo il decreto legislativo 219/2006, il prodotto farmaceutico deve essere affidato a un vettore specializzato per questo tipo di trasporto, selezionato dai direttori tecnici dei rispettivi magazzini previa verifica di tutti i requisiti GDP. Ora, al di là di quanto può essere figlio di una situazione di emergenza, mi chiedo fino a che punto lo Stato voglia disattendere alle prassi ordinarie» prosegue Pierluigi Petrone. «A meno che lo Stato stesso, riconoscendo l’effetto stravolgente della pandemia da Covid-19, non voglia riconoscere modalità alternative nel trasporto dei farmaci: allora bisognerà aprire un tavolo di confronto condiviso sulle opportunità di un trasporto promiscuo ponderato e sulla liberalizzazione del trasporto stesso, facendo dunque un ragionamento diverso e a più largo spettro. Questo darebbe una risposta più credibile agli operatori specializzati della logistica del farmaco, riuniti in Assoram, che in questo momento sentono mancare il riconoscimento al lungo percorso di investimenti in qualità dei processi e rigore nel rispetto delle linee guida GDP, che da sempre caratterizzano il loro operato e che garantiscono la gestione del farmaco secondo gli standard richiesti dall’industria stessa».
Il “governo della competenza”: un cambio di passo?
Non solo Assoram ha sottolineato il termine scelto dal presidente incaricato Mario Draghi nelle dichiarazioni dei giorni scorsi, che indica nel “governo della competenza” la principale prospettiva futura per una risoluzione delle tante questioni aperte oggi in Italia. «Le prime dichiarazioni del Presidente incaricato Mario Draghi sulla priorità della campagna di vaccinazione anti-Covid e sul correlato ruolo essenziale della logistica rappresentano un ottimo segnale non solo per il settore che rappresentiamo, ma per il futuro dell’intero Paese. Siamo consapevoli che il prossimo Governo avrà il difficile compito di accelerare e portare a termine il piano vaccini, per il quale appunto il prof. Draghi ha correttamente individuato la necessità di adeguare la logistica nazionale al fine di permettere una somministrazione più rapida in tutte le Regioni» afferma ad esempio Guido Grimaldi, Presidente di ALIS. «L’annuncio del Premier Draghi, che ha identificato nella logistica uno degli aspetti più delicati dell’operazione, va nella giusta direzione. Il nodo va affrontato con strumenti di efficienza e professionalità, e con un piano che assicuri la continuità degli arrivi delle dosi nei tempi stabiliti. Ci mettiamo da subito a disposizione: Conftrasporto è pronta a collaborare con la più grande disponibilità» ribadisce Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto.
E conclude Pierluigi Petrone: «Ci auguriamo che il “governo della competenza” faccia chiarezza con priorità su questi temi cruciali ancora in sospeso e ci aspettiamo un rapido cambio di rotta nel metodo e nella sostanza. Noi, intanto, continueremo a fare il nostro lavoro con la serietà di sempre e speriamo che il nostro monito possa essere sottoscritto dagli altri attori della filiera, con cui affrontiamo ogni giorno le battaglie sul campo».
Fonte immagine: DHL Supply Chain