13-01-2021
Per rispondere a carenze di personale delle strutture sanitarie che vanno aggravandosi, Panasonic si è proposta di ampliare la presenza di robot autonomi incaricati delle consegne nell’ambiente ospedaliero, con efficienza sempre maggiore. Nato a partire dalla tecnologia lidar usata nei robot industriali, questo tipo di dispositivo è il risultato di 15 anni di lavoro di ricerca e sviluppo. Il progetto infatti ha avuto inizio nel 1998, mentre il primo robot pronto a essere messo sul mercato risale al 2013, ed è stato il frutto di una joint venture con il Matsushita Memorial Hospital di Osaka, in Giappone. Attualmente si contano 15 unità attive in cinque ospedali, quattro dei quali si trovano in Giappone e uno a Singapore.
I robot Hospi trasportano medicinali, campioni medici e altri oggetti in modo da alleviare il carico di lavoro per il personale infermieristico e di laboratorio, che può quindi concentrarsi sulle sue attività principali e, in ultima analisi, dedicare più tempo ai pazienti. Lo spazio di carico può contenere sei vassoi standard per la distribuzione delle terapie e, per garantire la sicurezza delle consegne, Hospi può essere sbloccato solo attraverso la scansione di un tag di autenticazione da parte del personale registrato. È inoltre possibile registrare informazioni su chi e quando inserisce o ritira gli articoli. I sensori ad alte prestazioni rilevano ed evitano i pericoli, come persone o oggetti. Un ospedale, anche in condizioni regolari, è pieno di potenziali insidie. Dotato di quattro sensori, Hospi riconosce ed evita gli ostacoli tipici, come le sedute in linea delle sale d’aspetto, le sedie a rotelle, i deambulatori o le piantane porta-flebo. In caso di scale o di altri punti a rischio caduta, Hospi utilizza un triplo sistema di sicurezza basato su luce visibile e altri metodi che impediscono al robot di cadere. Il sistema rileva ostacoli frontali, differenze nell’altezza del suolo e la presenza o assenza di pavimentazione nel raggio di distanze fino a 8,0 m e coprendo un’area angolare di +-90° rispetto alla direzione diretta del movimento. Hospi inoltre si muove in modo fluido e a velocità controllata intorno alle persone in movimento e riesce a rilevare ed evitare agevolmente i suoi simili.
La gestione delle operazioni in rete consente di consegnare oggetti in qualsiasi punto dell’ospedale, anche se ciò richiede l’uso di ascensori e l’attraversamento di porte automatiche. I regolatori integrati connettono Hospi ad ascensori e altre infrastrutture, assegnano gli incarichi a più robot e dirigono il traffico, è così possibile gestire più unità. Hospi è stato il primo dispositivo certificato in base agli standard di sicurezza internazionali per robot e consegna oggetti ormai da sette anni senza alcun incidente. Quando arriva a destinazione, lo schermo sulla testa, dotato di un monitor da 27” tridirezionale, ruota per consentire di usare il touchscreen in modo sicuro ed efficiente. Un sensore riconosce la presenza di persone nelle vicinanze e fa sì che il robot giri la testa, anche in movimento, per salutare personale, pazienti o visitatori, migliorando le sue capacità di interazione con le persone.
La videocamera frontale di Hospi può essere monitorata da un computer separato e il robot stesso è controllabile con un joystick. Installando un sistema per le videoconferenze, è anche possibile comunicare in remoto con le persone che si trovano vicino a HOSPI, agevolando il trasferimento di informazioni. Il sistema è alimentato da una batteria agli ioni di litio ed è fornito con una stazione di ricarica automatica a cui Hospi ritorna quando la batteria è quasi scarica.
I robot Hospi trasportano medicinali, campioni medici e altri oggetti in modo da alleviare il carico di lavoro per il personale infermieristico e di laboratorio, che può quindi concentrarsi sulle sue attività principali e, in ultima analisi, dedicare più tempo ai pazienti. Lo spazio di carico può contenere sei vassoi standard per la distribuzione delle terapie e, per garantire la sicurezza delle consegne, Hospi può essere sbloccato solo attraverso la scansione di un tag di autenticazione da parte del personale registrato. È inoltre possibile registrare informazioni su chi e quando inserisce o ritira gli articoli. I sensori ad alte prestazioni rilevano ed evitano i pericoli, come persone o oggetti. Un ospedale, anche in condizioni regolari, è pieno di potenziali insidie. Dotato di quattro sensori, Hospi riconosce ed evita gli ostacoli tipici, come le sedute in linea delle sale d’aspetto, le sedie a rotelle, i deambulatori o le piantane porta-flebo. In caso di scale o di altri punti a rischio caduta, Hospi utilizza un triplo sistema di sicurezza basato su luce visibile e altri metodi che impediscono al robot di cadere. Il sistema rileva ostacoli frontali, differenze nell’altezza del suolo e la presenza o assenza di pavimentazione nel raggio di distanze fino a 8,0 m e coprendo un’area angolare di +-90° rispetto alla direzione diretta del movimento. Hospi inoltre si muove in modo fluido e a velocità controllata intorno alle persone in movimento e riesce a rilevare ed evitare agevolmente i suoi simili.
La gestione delle operazioni in rete consente di consegnare oggetti in qualsiasi punto dell’ospedale, anche se ciò richiede l’uso di ascensori e l’attraversamento di porte automatiche. I regolatori integrati connettono Hospi ad ascensori e altre infrastrutture, assegnano gli incarichi a più robot e dirigono il traffico, è così possibile gestire più unità. Hospi è stato il primo dispositivo certificato in base agli standard di sicurezza internazionali per robot e consegna oggetti ormai da sette anni senza alcun incidente. Quando arriva a destinazione, lo schermo sulla testa, dotato di un monitor da 27” tridirezionale, ruota per consentire di usare il touchscreen in modo sicuro ed efficiente. Un sensore riconosce la presenza di persone nelle vicinanze e fa sì che il robot giri la testa, anche in movimento, per salutare personale, pazienti o visitatori, migliorando le sue capacità di interazione con le persone.
La videocamera frontale di Hospi può essere monitorata da un computer separato e il robot stesso è controllabile con un joystick. Installando un sistema per le videoconferenze, è anche possibile comunicare in remoto con le persone che si trovano vicino a HOSPI, agevolando il trasferimento di informazioni. Il sistema è alimentato da una batteria agli ioni di litio ed è fornito con una stazione di ricarica automatica a cui Hospi ritorna quando la batteria è quasi scarica.